L’amministratore di Condominio, come stabilito dalla “Nuova Riforma condominiale”, è tenuto ad agire giudizialmente ed obbligatoriamente alla riscossione delle somme entro 180 giorni (ossia 6 mesi) dalla chiusura dell’esercizio nel quale il credito è compreso.
Il primo tentativo è quello del RECUPERO CREDITI STRAGIUDIZIALE, che consiste in una serie di attività che hanno lo scopo di risolvere “amichevolmente” la situazione entro il termine dei succitati 6 mesi.
È possibile dare inizio al recupero crediti stragiudiziale tramite solleciti di pagamento scritti o telefonici, con cui si invita il condòmino moroso ad un pagamento spontaneo (in alcuni casi è utile concordare un “piano di rientro”, attraverso il quale il moroso potrà rientrare dal debito rateizzando l’importo in un tempo “ragionevole”), oppure mediante raccomandata/PEC, con lo scopo di informare il condòmino del fatto che se non salderà il proprio debito entro la data stabilita si procederà al recupero crediti giudiziale.
Nel caso in cui, appunto, la situazione non si dovesse risolvere, bisognerà procedere giudizialmente, tramite un Avvocato che, tramite un DECRETO INGIUNTIVO, avvierà nei confronti del Condòmino moroso un procedimento giudiziario nel Tribunale di riferimento.